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All'ISA 1 Don Milani di La Spezia un progetto che avvicina gli alunni alle STEM insegnando loro a tutelare l'ambiente

Come sensibilizzare i bambini al problema delle plastica in mare? Come tutelare l'ambiente? A queste importanti domande ha provato a rispondere la docente Patrizia La Rocca dell'Isa 1 Don Milani di La Spezia con il progetto Con le sule si imparano le STEM. 
Il progetto didattico con le tecnologie ha coinvolto alcuni docenti della scuola primaria "A. Revere" e circa 115 alunni, tra le classi terze dell'a.s. 2017-2018 e alcune sezioni della scuola secondaria di I grado "J.Piaget" con i loro professori. "Con le sule si imparano le STEM" è stato inoltre realizzato con la collaborazione della Dott.ssa Silvia Merlino, ricercatrice Ismar – CNR, l'Associazione Lipu e Legambiente: un esempio di valore di continuità verticale e orizzontale quale ponte per  il graduale progredire e svilupparsi degli studenti, soggetti in formazione.

Da subito il progetto si è proposto di avvicinare gli alunni alle STEM in modo integrato, attraverso una didattica fortemente inclusiva, per sensibilizzarli al rispetto dell'ambiente e formare studentesse e studenti che conoscano il territorio in cui vivono e le problematiche connesse a un uso non sostenibile (come ad esempio la gestione delle risorse naturali, l'inquinamento e l'alterazione degli ecosistemi) e di contrastare gli stereotipi e i pregiudizi che alimentano il gap di conoscenze rispetto a questi temi.
Questo progetto persegue gli obiettivi dell'Agenda 2030 dell’ONU per lo sviluppo sostenibile che devono essere raggiungibili in ogni parte della Terra in quanto entro il 2030 è d'obbligo assicurarsi che tutti gli studenti acquisiscano le conoscenze e le competenze necessarie per promuoverlo anche attraverso l'educazione ad adottare stili di vita corretti. L'ambiente è l'insieme degli elementi (i paesaggi, le piante, gli animali, le acque, i suoli, l’aria) che sono alla base della vita sul nostro pianeta.

"Con le sule si imparano le STEM" ha vinto il 1° Premio Coop Scuole – Giovani Presente e futuro in Liguria nell'a.s. 2017-2018, ha ricevuto una menzione speciale dal Miur al Concorso Programma le regole 2018, diffuso tramite circolare MIUR. Il progetto è stato inoltre premiato a maggio 2018 in occasione del World Oceans Day 2018 e ha partecipato al premio PNSD. 

LA PAROLA A PATRIZIA LA ROCCA

Come è nata l'idea di realizzare questo progetto?
Da alcuni anni una coppia di sule, che sono uccelli marini selvatici belli e rari, si presentava puntuale nel golfo spezzino, a Portovenere, per costruire il nido, deporre l'uovo e allevare il piccolo. Ogni mattina con i miei alunni le seguivamo in diretta attraverso la LIM collegandoci a una webcam. Ogni giorno un'emozione! Una volta però abbiamo visto che mentre si nutriva una sula stava rischiando di soffocare a causa di un frammento di plastica che non riusciva a togliere dal becco. È stato in quel momento che il progetto ha preso vita.

Che cosa hanno potuto imparare gli alunni?
Utilizzando il gioco come punto di partenza è stato possibile insegnare ai bambini a ragionare e trovare diverse soluzioni per capire come risolvere problemi autentici utilizzando gli algoritmi e il linguaggio di programmazione. Attraverso attività legate al pensiero computazionale, al coding e alla robotica educativa gli alunni hanno sviluppato percorsi legati all'importanza di assumere nel quotidiano comportamenti sostenibili. La robotica educativa è stata il modo più semplice per rispondere alle nostre domande e creare una didattica fortemente inclusiva.

Che valore ha la continuità tra classi su progetti con le tecnologie?
Credo che le tecnologie costituiscano un valore aggiunto per la continuità didattica verticale tra la scuola primaria e secondaria proprio grazie a una connotazione inclusiva.

Come è stato impostato il lavoro? I bambini come hanno reagito?
Abbiamo creato l'habitat di gioco (mare e simboli significativi) e i relativi algoritmi. I protagonisti del gioco sono stati i "robot sula" (Bee-Bot), travestiti con corpo di piume, ali e becco. La robotica ha anche attivato la componente affettiva e relazionale all'interno dei gruppi perché il robot sula, che i bambini avevano prima manipolato come un oggetto inanimato, travestito ha preso vita suscitando una reazione istintiva di relazione.
I bambini, ai quali insegno coding fin dalla prima elementare, hanno manifestato grande felicità e allegria e credo che questo sia molto importante perché l'affettività conta quanto l'intelligenza. Hanno lavorato molto e si sono impegnati: la fatica è stata premiata!

Realizzerete altri progetti come questo?
Certamente. Personalmente sono circa 25 anni che mi occupo di progetti didattici legati all'utilizzo delle tecnologie. Attualmente il progetto prevede uno sviluppo all'interno dell’ambiente Scratch per creazione di storytelling legati a comportamenti ecosostenibili, costruzione di un videogioco, creazione di gallery con progetti costruiti dagli alunni.

Qualcosa da aggiungere?
L'efficacia del percorso educativo deve misurarsi nei progressi compiuti da ogni alunno. La scuola non deve reprimere le differenze, ma favorire lo sviluppo delle potenzialità personali.
Le capacità di collaborare, decentrarsi, comunicare e cooperare, favorite dall'uso delle tecnologie digitali, sono centrali nel processo educativo, che in questo caso ha contribuito alla crescita dell'autonomia, valorizzato i talenti e coinvolto attivamente alunni anche con disturbo dello spettro autistico, disabilità psicofisiche e sensoriali, DSA (Disturbi Specifici dell’Apprendimento) e BES (Bisogni Educativi Speciali).
Ho creduto fortemente in questo progetto che ha sviluppato punti essenziali della scuola di oggi che intende e deve essere inclusiva e dare concretamente possibilità e garanzie di successo all'attuale società che è diversificata e multietnica.
Ringrazio inoltre i docenti Antonella Pica, Ilaria Casini, Silvia La Torre, Rita Anaviglio, Barbara Guerci, Stefania Rossini, della scuola primaria "A. Revere", e l'AD (Animatore Digitale) Rossella D'Imporzano con i docenti Alessandra Danè, Pierluigi Biondi, Giovanna Piangiamore della scuola secondaria di I grado "J. Piaget" che hanno collaborato con me per la buona riuscita di questo progetto e il mio Dirigente Scolastico, la Dott.ssa Maria Torre, per la disponibilità che mi ha sempre accordato.