Online il secondo approfondimento al report dell'indagine "DaD e DDI un anno dopo" condotta dal Progetto regionale Scuola Digitale Liguria
Quali competenze digitali in materia di sicurezza sono state maggiormente "allenate" nella scuola al tempo della pandemia, periodo caratterizzato dall'uso nuovo e massiccio di strumenti digitali online?
Con l'indagine "DaD DDI un anno dopo" abbiamo potuto rilevare il dato dell'attenzione che è stata attivata nelle classi della Liguria sul tema della sicurezza ponendo due domande ai docenti liguri:
- Quanto hanno visto nei loro studenti esercitate le diverse competenze digitali (e fra queste quelle relative alla capacità di uso sicuro dei dispositivi e della rete e la capacità di corretti comportamenti in rete)
- Su quali tematiche relative alla sicurezza si è concentrata l'attenzione nelle attività formative
USO SICURO DEL DIGITALE
Nel primo ciclo la competenza di sicurezza risulta meno esercitata delle altre con una prevalenza di "esercizio" della competenza di corretti comportamenti interpersonali rispetto alla competenza di uso sicuro dei dispositivi.
Diverso è quanto rilevato nel secondo ciclo dove la competenza di corretti comportamenti in rete risulta quella più esercitata.
LA CULTURA DEI DATI PERSONALI: ESPERIENZE D'USO E ABUSO DEL DIGITALE
Possiamo approfondire il dato analizzando le risposte alla domanda se siano stati effettuati approfondimenti specifici sui temi della sicurezza e in particolare sul tema della protezione dei dati personali e sulla gestione della propria identità in rete.
Il dato rileva l'attenzione che è stata data a questi aspetti della sicurezza soprattutto nelle situazioni - testimoniano i docenti nel confronto informale della Community del Progetto Scuola Digitale Liguria - in cui non c'è stato solo l'uso del digitale ma in cui si è potuto sperimentare un abuso. Le scuole in cui si sono verificati casi di intrusioni da esterni durante le lezioni o danni nei confronti dei dati archiviati nei portali e-learning hanno potuto fare una lezione non teorica ma molto pratica sull'evidenza e concretezza dei propri dati online: i docenti e gli studenti hanno potuto vedere - alla ricerca degli intrusi - con i loro occhi i dati di log delle piattaforme e hanno sperimentato la fisicità della loro presenza online.
E OGGI ORMAI ABITUATI AL DIGITALE ANCHE A SCUOLA, QUANTO SONO ATTENTI GLI STUDENTI AI PROPRI DATI ONLINE?
In occasione della giornata mondiale sulla protezione dei dati, il 28 gennaio 2022 il Garante per la Privacy ha presentato gli esiti di un'indagine sulla privacy sottolineando come il termine non abbia quasi più il suo originario significato di "riservatezza" quanto più quello di "possibilità di gestire e proteggere i propri dati personali".
Il report dell'indagine riporta un titolo capace di sintetizzarne i risultati: "Interessati, ma poco consapevoli. I giovani chiedono alla scuola di parlare di privacy". I ragazzi fra gli 11 e i 24 intervistati sono stati 2400 e la maggior parte (il 54%) giudica fondamentale la formazione sul tema, al minimo (il 34%) una attività molto utile. L'attenzione alla protezione dei propri dati è ancora infatti molto scarsa: dal report risulta che il 66% dei ragazzi quando si iscrive a un nuovo servizio online o accede a una nuova app ne accetta le condizioni d’utilizzo - che potrebbero nascondere delle insidie o semplicemente degli usi non desiderati del dato personale - senza leggere mai il documento sulla privacy.
Di seguito risorse utili per una formazione specifica a scuola sul tema della privacy: